Impastatrice planetaria: cos’è e come funziona, guida alla scelta
Protagonista della cucina dei pasticcieri, l’impastatrice planetaria è una risorsa che facilita enormemente il lavoro di chi ama impastare e preparare dolci, pane e pizze e in generale tutti i prodotti lievitati ma anche creme e mousse soffici e vaporose. Non si tratta di un classico elettrodomestico in grado di svolgere diverse funzioni come tritare, montare e frullare, infatti la sua funzione primaria riguarda la preparazione degli impasti dimezzando il tempo e soprattutto la fatica. Il nome planetaria ha una spiegazione specifica: il movimento dell’impastatrice replica il moto dei pianeti e consiste nella rotazione di un braccio che, incorporando aria, amalgama gli ingredienti e favorisce la lievitazione.
Il funzionamento dell’impastatrice planetaria si basa sul duplice movimento della frusta: rotazione sia sul suo asse sia attorno al centro della ciotola in acciaio, permettendo di raggiungere i bordi e di ottenere un impasto molto uniforme e omogeneo. La frusta può essere di diverse tipologie a seconda del tipo di lavorazione, precisamente a filo e a foglia rispettivamente usate per montare e per miscelare impasti molto corposi. La frusta a foglia è anche chiamata spesso frusta piatta o frusta K, appellativo che deriva dall’azienda inglese Kenwood che per prima ha progettato questo accessorio. Il gancio, infine, serve per la panificazione. L’acquisto di una planetaria può rivelarsi molto utile per la lavorazione di grosse quantità di impasto e per la preparazione di impasti caratterizzati da tempi di lavorazione molto lunghi che, se realizzati a mano, potrebbero limitare la qualità del risultato e richiedere una fatica eccessiva.
Prima di acquistare una planetaria è necessario valutare alcuni aspetti importanti che incidono sulla scelta. In commercio, infatti, esistono impastatrici di varie tipologie e dimensioni da cui deriva un ingombro differente. In generale, prima di concludere l’acquisto bisognerebbe prestare attenzione a questi specifici fattori:
capacità dell’impastatrice;
potenza complessiva;
materiale di costruzione;
numero di velocità consentite;
presenza di accessori aggiuntivi;
funzioni pensate specificamente per garantire la sicurezza durante l’uso, come il blocco motore.
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